LA ROVRA
768gg dopo
Sabato 1 agosto 2015 ore 18,30
Ca’ Cornera, dove il Po si fa cultura
Associazione Culturale
In collaborazione con:
*REM Ricerca Esperienza Memoria
Periodico Culturale Pensato E Scritto Tra L’Adige e Il Po
*Gruppo “AMICI DELLA QUERCIA”
Riflessioni e aggiornamenti dopo 768 giorni sullo stato di abbandono di ciò che resta della nostra Rovra.
Martedì 25 giugno 2013 la quercia di San Basilio è caduta, il Delta del Po ha perso così il suo monumento ambientale più importante. La quercia, con i suoi 500 anni, era considerata la pianta più vecchia della provincia di Rovigo. La “Rovra”, così la chiamavano nel Delta, era un esemplare di Quercus Robur L. la cui presenza è citata in un documento del 1548.“La Rovra” è stata testimone silenziosa delle leggende e degli eventi legati al grande fiume che hanno condizionato la vita del territorio. Era legata ad un sito archeologico particolarmente importante ed antico (San Basilio) indice di quanto vitale e ricca fosse questa zona. Aveva superato le alluvioni, i cambiamenti del clima, gli attacchi dei parassiti e stava ancora lottando contro gli effetti devastanti provocati da un fulmine.E’ stata risparmiata dalle guerre, dalle crisi economiche, dai cambiamenti sociali e dalla non meno pericolosa rettifica dell’argine operata per limitare il rischio idraulico.La quercia aveva la circonferenza del tronco di 6,30 metri, la sua altezza raggiungeva circa 26 metri e la chioma, anche se irregolare in alcuni punti, aveva un diametro di 19 metri.
Francesco Beltrame
La sfida degli AMICI DELLA QUERCIA: “Conservare la memoria di chi conservava la memoria”.
Luana Milan
Lettura del testo inedito, composto per l’occasione “Canto alla Rovra” di Cristina Finotto.
Paolo Spinello
REM e “La quercia di San Basilio” citazioni da www.remweb.it
Gianpaolo Gasparetto
Conclusione della mostra fotografica, presso i rustici di Ca’ Cornera,“Prima della poesia” di Cristina Finotto.
Intensi scatti in bianco e nero, come del resto la foto che accompagna il presente comunicato, con immagini per lo più di paesaggio che, inseguendo i fantasmi degli affetti e dei sogni, trasformano il volto del mondo in poesia.
Possiamo fare tutte le scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza, possiamo andare sulla luna e comunicare via satellite, ma alla base della nostra sopravvivenza fisica, psichica e spirituale vi sono i nostri alberi, le nostre erbe, i nostri animali, le nostre acque, il suolo del luogo in cui noi viviamo…
Per chi desiderasse cenare presso l’Osteria di Ca’ Cornera telefonare al 342 7518571.-