Paola Bonora
Ombre
dal 30 aprile al 4 giugno 2023
Diffidiamo delle case senza ombre
Per Paola Bonora
I momenti di crisi sono l’occasione di verità. Ci si interroga sul futile e l’utile. L’indispensabile e il superfluo, l’autentico e il superficiale. Si elimina l’inutile, il falso, il modaiolo. Si fanno i conti con se stessi e si regolano i confronti…
In questi tempi perturbati, per esempio, troviamo serenità dalla contemplazione silenziosa della natura, il grande spettacolo della natura!
Felice colui che sa emozionarsi della natura e ha il privilegio di potersene circondare.
Per ignoranza, illusione, orgoglio l’uomo ha troppo disprezzato la natura, se ne è troppo estraniato e la scopre un po’ tardi.
La contemplazione della natura è essenziale e nutre la nostra ricerca di armonia e di bellezza. Diventa meditazione, passaggio effimero in un al-di-là della vita .
Felice la casa annidata e bagnata dalla natura. In essa, la vita si mescola alle visioni d’eternità. La luce la sveglia, ma è nell’ombra, che non è il suo opposto, ma la sua complice che gioca con il mistero, il tempo non ha più importanza. L’occhio si ferma più sull’ombra perché nelle sfumature scopre una vita più segreta e ricca.
Diffidiamo delle case senza ombre. Sarebbero meno pregnanti se ombre leggere e fuggevoli non le avviluppassero, conferendo loro più presenza ancora.
Così va lo sguardo artistico di Paola Bonora, sempre umano, con i valori della delicatezza.
Come incantano le sue ombre… cosa raccontano se non il grande spettacolo della natura?
Lei è una romantica, non del genere ombroso, notturno, affascinato dalla morte, no… una romantica raggiante. Ama soprattutto la luce, la purezza, i muri bianchi che la riflettono.
Non ho mai conosciuto, tra i tanti artisti con cui ho collaborato e condiviso questo “sogno lungo il Po”, un pittore di una umanità, perfino debordante, come quella di Paola Bonora.
Debordante eppure trattenuta. Profonda, profondissima eppure all’apparenza timida, se non talvolta scontrosa. E questo suo essere si adagia in quella natura che le fa dipingere il baluginare di ombre fermate quali compagne inseparabili del sembiante nascosto. Proiezioni che si allungano vibranti sul diafano chiarore della tela. Presenze che si disegnano come preannuncio di una nuova ed auspicabile realtà.
Paola, azzardo pensare, abbia uno sguardo mistico, alla San Francesco: contemplativo e gioioso.
Le sue ombre, qui a Ca’ Cornera, sono un inno alla vita, un canto gioioso in equilibrio con l’incantamento della natura.
Ca’ Cornera, 2023 | GianPaolo Gasparetto |