L'Ombra del Padre
Roberto Pazzi
Grande festa, l'altra sera, a Ca' Cornera, dove sono convenuti in molti, sollecitati da un magico incontro di pittura e scrittura lungo il filo della visione tra i sospiri del delta del Po. Roberto Pazzi è arrivato che già il sole era calato, fino a sparire dietro gli ultimi alberi, lontani, lasciandosi alle spalle l'alta strada arginale (...)
(...) come Pazzi, appunto, che del rinascimento si porta dietro il gusto per i nomi e i fasti di una chiesa con papi principi e sovrani di una Roma già protesa verso il barocco (...)
Ca' Cornera è il posto giusto: fuori dalle rotte, nell'imminenza del fiume difeso da argini e golene, con gli uccelli che profittando delle ombre sempre più dense interrogano la notte (...)
Così, dando ascolto allo spirito del luogo, sono arrivati anche Giorgio Celli entomologo famoso e finissimo narratore di cani e gatti e tanti altri animali e due personaggi che ormai sono di casa, Dino Gavina padre trasgressore e illuminato del design italiano e Gian Antonio Cibotto, gran scrittore e giornalista e molte cose ancora, ma soprattutto uno che sa ascoltare il battito segreto del cuore del delta (...)
(...) "L'ombra del padre", che è l'ultimo romanzo di Roberto Pazzi, che l'ha appena presentato con successo a Parigi e che ne parla girandoci intorno e scivolando lieve fra teologia ed escatologia, retaggi platonici e letteratura, ma anche richiami ironici all' attualità vista con occhi smemoranti e il sorriso del gatto del Cheshire. Scrittore all' apice della sua maturità, Pazzi ha consegnato con questo romanzo, che ha come protagonisti Dio, il Figlio e Satana, il frutto eletto di una tenace e fervida convivenza con le problematiche del bene e del male, che una scrittura appassionata e spesso geniale riesce a far rivivere nella confusione dei nostri giorni.
testo tratto dall'articolo "Visioni di Mantovani e Pazzi" di Sergio Garbato, su Il Resto del Carlino del 16/05/2006, pag. VI