Delta di Venere

visioni & trasfigurazioni


fotografia di Camillo Pavan, particolare,1988

A cura di Gianpaolo Gasparetto

Dal 01 al 31 ottobre 2022

La mostra trae origine dal noto romanzo “Delta di Venere” di Sandro Zanotto, Rusconi Editore, 1975, sorprendente caso letterario che ha conosciuto singolare fortuna all’estero più che in Italia.
Non è solo un romanzo. E’ una mappa “carnale”, un navigare dentro le viscere di un luogo che non finisce mai di incantare: il delta del Po.
Il protagonista ciò che incontra lungo il fiume: la barca, l’acqua il paesaggio diventano metafore erotiche. L’eros infatti è inteso come tentativo di rientro nella natura e nella fantasia per ritrovare l’unità tra spirito e materia.

Che cos’è la realtà? Che cos’è l’immaginazione? E quali sono i miti che animano la nostra esistenza? Il romanzo di Sandro Zanotto ci interroga su questi temi: racconta infatti una moltitudine di creature che popolano un paesaggio abitato da sogni, simboli e ricordi. Un mondo immaginifico in cui si mescolano personaggi mitologici e biblici in un paesaggio surreale affollato di piante e creature fantastiche.
Nella sua opera scopriamo una narrazione paradossale, inaspettata e sorprendente che fa riferimento a scritture dell’antichità, a figure umane archetipiche, sino a citazioni da balera.
La scrittura di Sandro Zanotto è un inno al potere della natura ed evoca riferimenti spesso autobiografici (Noi lo sappiamo!) ma sempre all’interno di una mitologia personale che diventa monito sociale e poesia della visione.

A cinque artisti contemporanei, diversi per poetica ma tutti accomunati dall’esperienza umana condivisa con lo scrittore, è stato chiesto di interpretare la narrazione del romanzo nelle sue suggestioni visionarie. Il percorso della mostra si snoda attraverso vari linguaggi espressivi: dalla fotografia al disegno, dalla scultura al video e all’installazione. Non solo la riproduzione espressiva delle pagine di Sandro Zanotto, bensì un’appropriarsene per scavarne le profondità, per esternarne il non-detto e il non-scritto, per incanalare la narrazione nelle suggestioni della forza visiva.
Ecco allora che le opere, qui presentate, diventano una ricerca di significati, intimi e sacri, sull’estremo territorio del delta: ne terra né acqua: metafora di una precisa situazione storica di paesaggio, degenerazione dell’uomo che ha smarrito la sua identità e stenta a ritrovarla.

Carta del delta
Tecnica mista, cm.70x100

Ottavio Girardello presenta un inedito cortometraggio, girato a quattro mani con il figlio Angelo, giovane regista, sulle rotte ritrovate di Sandro, protagonista del romanzo Delta di Venere. All’interno del percorso espositivo Girardello, con grande forza immaginativa, ci propone unitamente una sorta di mappatura intrisa di ipotesi mentali di un territorio, emerso da ataviche reminiscenze.

Ottavio Girardello, 1953 – Studi artistici a Padova e Venezia. Insegnante di discipline pittoriche in diversi Licei Artistici del Veneto. Inizia il suo percorso espositivo negli anni ’70 presso gallerie private e spazi pubblici, spesso accompagnato da buoni nomi dell’Arte italiana, tra questi Tono Zancanaro e Franco Solmi.

 

Omaggio a Sandro Zanotto
Tecnica mista e fotografia, cm. 70x100

Antonio Lovison è convinto che fotografare più che un’arte sia compiere un’indagine intorno allo spazio come rappresentazione. Le sue immagini, infatti, non parlano mai solo per sé stesse, ma acquistano valore, forza, narrazione ed emozione quando stanno in un insieme. Lavora per accumulo: e la fotografia è solo il materiale primo con il quale fare crescere il progetto artistico.

Antonio Lovison, 1949 – Studi artistici a Padova e Venezia. Dagli anni ’70 inizia la sua attività espositiva e collabora con la galleria Venicedesign di Venezia. Docente di discipline pittoriche all’Istituto d’Arte, al liceo artistico di Padova e Disegno nei corsi di laurea Paesaggio Parchi e Giardini alla facoltà di Agraria a Padova.

 

La coincidenza (Particolare)
Tecnica mista, cm. 160x100

 

Annamaria Pignoletti per l'occasione presenta, nel Granaio di Ca' Cornera, un'opera dalle "felici coincidenze" fino a svelare una conoscenza originale e primitiva delle metafore erotiche del romanzo di Sandro Zanotto. L'arte della Pignoletti è caratterizzata dalla decontestualizzazione di ciò che è domestico, familiare. Da Marcel Duchamp, nei suoi Ready Made, deriva il linguaggio visivo, realizzando un'immagine dalla fattura sciamanica che, nel suo porsi, rimanda, se non a coincidenze audaci, ad attrazioni di un'intimità sospirata.

Annamaria Pignoletti – “Il mio curiculum coincide con l’immagine di una grande tavolata dove assaggio un po’ di cose ma alla fine non faccio mai un pranzo completo”.

 

Figure nel delta
China su cartoncino, cm. 50x70

Luciano Scarpante, con raffinate e purificate chine, ci documenta come nel suo mondo figurale, pur immerso in luoghi solitari, ci sia anche spazio per un estremo inno alla vita che ravviva la fragilità dell’esistere. Nelle sue opere compaiono timide dolcezze alle quali, solo noi di queste parti, possiamo cogliere avvolti da surreali nebbie.

Luciano Scarpante, 1947 – Dagli anni ’70 è presente con personali e collettive in Italia e all’estero. Frequentato da chiari nomi della cultura nazionale, tra i quali: Luciano Zarotti, Virgilio Guidi, Mario Stefani, Giuseppe Marchiori e Sandro Zanotto. Suoi Lavori sono accolti presso istituzioni pubbliche e fondazioni museali. Nel 2000 è uno dei fondatori del gruppo Arte Sentimentale.

 

In – vento tra le canne (particolare)
Tecnica mista

 

Giuseppe Silvestri, affascinato dalla libertà dell’invenzione letteraria di Sandro Zanotto, intraprende un percorso artistico originale aperto ad esperienze strutturali di vinciana memoria. Il suo interesse si rivolge verso lo spazio ed il movimento. L’ambiente stesso del romanzo ed il luogo sono presenti nella progettualità dell’opera, costruita con materiali anche se fragili, con arditezze immaginifiche, verso una tendenza spazialista.

Giuseppe Silvestri, 1953 – Studi artistici a Padova e di Architettura a Venezia. Si occupa dagli anni ’80 di restauro conservativo di beni artistici e storici in collaborazione con varie sovrintendenze.

 


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