Fragmenta
mosaici al femminile
Dusciana Bravura & Valeria Ercolani
a cura di Laura Gavioli
Siamo lieti di ospitare nel nostro Granaio la mostra, curata da Laura Gavioli, con esiti “contemporanei” di un arte antica qual è il mosaico, che proprio qui accanto al nostro Po non è affatto estraneo. Chi non ricorda il capolavoro del pavimento dell’abbazia di Pomposa, tramite storico e sentimentale tra Ravenna e Venezia tra ieri e oggi. I mosaici di Dusciana Bravura e Valeria Ercolani qui presentati hanno conquistato una nuova presenza plastica: i loro frammenti si misurano sempre con la superficie e lo spazio che li circonda, mantenendo nella piccola o grande dimensione, una nuova eleganza poetica. La “scrittura di luce”, che Dusciana e Valeria riversano nello spazio delle loro composizioni, è una di quelle grafie che - avrebbe detto Paul Klee - “Non ripete le cose visibili, ma rende visibile”.
Scrive Laura Gavioli:
Il mosaico è un'arte vitale, è un linguaggio autonomo con notevoli possibilità espressive nel contemporaneo dove il ruolo del pictor e quello del musivarius spesso coincidono nella stessa persona, che è un artista, e si esprime direttamente con il mosaico.
Questo è il caso delle nostre giovani artiste invitate a Cà Cornera: conoscono il mosaico per essere stata la base dei loro studi; hanno praticato e ancora praticano l'attività di mosaiciste nella traduzione a mosaico di opere di altri artisti contemporanei; esprimono allo stesso tempo la loro creatività progettando e realizzando opere musive in maniera molto personale.
E' sulla originalità dei linguaggi artistici di Dusciana Bravura e di Valeria Ercolani che si concentra l'interesse di questa mostra.
Dusciana è figlia d'arte, ha cominciato a lavorare con il padre fin da molto giovane; poi ha installato il suo atelier e ha dato vita ad una vera e propria “produzione” di oggetti quali cornici, specchi, tavoli, ma non solo, perchè molto presto sono comparsi animali piccoli e grandi: tartarughe dalle corazze policrome, lucertole e salamandre da appendere sul muro, uccelli vari anche di notevole dimensione e sempre molto intriganti, come nel caso dell'allodola che si specchia... e poi un cervo e anche un grande orso e l'unicorno...oltre agli armadilli curiosi e affettuosi dei quali Dusciana si circonda da tempo.
Per gli animali Dusciana esprime un talento autentico, sia nella creazione della forma-scultura che nella interpretazione del loro carattere espressivo, inventando corazze, piumaggi e mantelli con una sensibilità straordinaria per il rapporto tra i materiali musivi e la necessaria resa mimetica.
Di tanto in tanto la giovane artista si autoritrae, come a tornare su se stessa per riflettere sul proprio lavoro e trovare nuove vie espressive: passaggio importante e necessario di una ricerca psicologica che ha bisogno di valutare il dentro e il fuori, di capire la propria azione osservandola come “un altro da sè” per individuare il destino del proprio fare secondo nuovi percorsi. Così come distruggeva severamente a scuola, oggi crea, con la stessa rapidità d'intuizione...
Valeria Ercolani ha tenuto una rotta lineare incrementando le sue conoscenze in maniera costante. Prima di tutto bisogna osservare la sua scelta di campo, l'oggetto delle sue ricerche musive: sono ipotesi di misteriosi rinvenimenti archeologici, femminili, icone di pepli carichi di storia e di tempo, realizzati sulla trama della juta grezza a contrastare con la finezza della tessitura raffinata del mosaico, quasi perfettamente monocromo. La ricerca di un tempo passato scandito nella quotidiana presenza di una traccia esistenziale che si manifesta nell'opera d'arte e pone le premesse di un lavoro non concluso.
Il mosaico in sé racchiude il senso della continuità della ricerca, la costruzione giorno dopo giorno di una parte per un tutto che si vedrà poi, rimandando nel tempo il piacere di osservare l'opera finita. In questa attesa di concludere l'opera, di capire dove ti hanno portato gli andamenti e gli interstizi, il pieno e il vuoto, è tutto il fascino del fare mosaico.
I lavori di Valeria sono austeri, non lasciano spazio al piacere del colore né all'idea eclatante che può catturare qualsiasi sguardo. La sua idea è un impegno sicuro, maturo, che poggerà sulle premesse già evidenti nelle opere di questa mostra. Ha bisogno di tempo per rintracciare altre trame; tra un passato affascinante e un futuro promettente: è l'esperienza del mosaico che da tecnica diventa arte e come arte suggerisce nuovi passaggi e altre suggestioni per farsi poi “progetto”.
dall'8 al 31 agosto 2008
dalle 15,00 alle 19,00
ingresso libero - catalogo in mostra
Laura Gavioli Nata a Ferrara nel 1945, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si diploma al Corso di Pittura. Ha, nel frattempo, seguito studi universitari sull'arte e la letteratura anglo-americana. Dagli anni Settanta svolge una lunga ricerca pittorica e grafica che verrà presentata al pubblico da Giorgio Celli con il titolo "Il volo nasce dalla mente" e verrà esposta in una serie di mostre in varie città. Nel frattempo intraprende l'insegnamento delle Discipline Pittoriche in diverse città. Si occupa, quindi, del rapporto tra poesia e arte promuovendo una rassegna itinerante di materiali poetici e grafici inediti che raccoglie grande successo. Stampa una edizione di serigrafie dedicate a Sylvia Plath. Intraprende l'attività di ricerca e di cura di esposizioni di pittura, scultura, mosaico, grafica, dapprima con la direzione artistica del Castello Estense di Mesola (1986-1995) dove si realizzano importanti eventi di arte italiana ed internazionale, poi in diverse città, tra cui Ravenna, Lecce, Spoleto, Matera e Potenza, dove si tiene nel 2003 la rassegna La bella pittura che sarà ospitata a Roma, nella Sala della Regina di Montecitorio e inaugurata dal Presidente della Repubblica Ciampi.