Maurizio Giovanni Pizzo
Tra le pieghe del ricordo
"La donna del fiume - 1955/2023"

 

dal 16 settembre al 26 novembre 2023

Inaugurazione
Sabato 16 Settembre 2023 ore 17,00


In collaborazione con il

Circolo del Cinema
"Carlo Mazzacurati"
Città di Adria

Intervento di
Emanuela Finesso


Laboratorio creativo di Origami
a cura di
Rossana Ferrigato

 

Il  progetto espositivo "Tra le pieghe del ricordo - La donna del fiume 1955/2023" fluisce dalla nostra  passione culturale per il Delta del Po, rientrando nel pieno dei nostri intenti per far emergere quel "Genius loci", così tanto caro anche ai più grandi registi italiani e non solo.

Effettivamente il cinema ha sempre avuto la capacità di cogliere momenti di assoluta identificazione, tanto da non far perdere al singolo spettatore la sensazione che il cinema si rivolga o interpelli proprio lui.

Il Delta Padano nel 1955 divenne protagonista di un film che fu molto amato dagli italiani, era "La donna del fiume" con Sophia Loren. Tutti gli esterni erano stati girati nel Delta del Po. E così il Lido di Volano, Comacchio, i canneti di Pila a Porto Tolle, gli argini di Ca' Cornera a Contarina, furono immortalati assieme ai cittadini comuni che parteciparono come comparse nella pellicola che di fatto sancì nella figura di Sophia Loren l'icona femminile del Delta del Po. Senza dimenticare il fortunato debutto, con il ruolo di protagonista maschile, del polesano Rik Battaglia.

Come recitano i titoli di testa, "La donna del fiume", nasce da una prestigiosa compagine culturale di grandi nomi del Novecento italiano: Ennio Flaiano, Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Pier Paolo Pasolini, Florestano Vancini e per finire, come regista Mario Soldati. Il film doveva essere l'ennesimo melodramma a fosche tinte più per soddisfare esigenze produttive che per motivi artistici. Tuttavia, l'enfasi populista di alcuni stereotipi: la vergine sedotta e abbandonata, il contrabbandiere, la calunnia, il tradimento, la vendetta e il pentimento finale fanno correre il pensiero ad un certo registro drammatico, tipico del teatro giapponese.

E' proprio da questa riflessione che, noi di Ca' Cornera, dove il Po si fa cultura, abbiamo preso spunto, affidando a Maurizio Giovanni Pizzo, maestro nell'arte dell' Origami, di interpretare nuovamente il racconto del film da noi così amato.

"Origami" è notoriamente l'arte giapponese di piegare la carta per dar vita a nuove forme e Maurizio Giovanni non si è smentito sostituendo personaggi e suggestioni del film trasformando il racconto con la fantastica libertà che il Delta del Po garantisce ad ogni artista. Egli ci regala una parabola completa tra stimoli Pop, colori sgargianti, impegno tecnico ma con tanta poesia.  E' un'arte che incanta quella di Maurizio Giovanni, rapisce, porta in ragioni inesplorate dell'immaginario. Il termine di artista dell'Origami gli sta stretto: è autore stesso di una nuova lettura interpretativa della storia. Unisce, nei suoi lavori scene da varie angolazioni, si affida ad una spiccata cifra visionaria, l'unica via sicura per accompagnare un percorso tormentato nella sua metamorfosi, verso una nuova vita.

Ci piace ricordare una sua folgorante riflessione:"Per ogni piega che facciamo per adattarci al mondo diventiamo altro, solo per fare sognare gli altri."

Apparati:

 


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