Mosaici sul Po

Marco De Luca

 

dal 31 marzo al 13 maggio 2007

 

Mosaico, una raffinata conseguenza...

L'attività di Marco De Luca, esclusivamente nel mosaico, in questi anni ha toccato livelli di ineffabile qualità e bellezza. I suoi temi, sia che restino concentrati in opere di piccole dimensioni, sia che godano dell'esaltante spazio di alcuni metri quadrati, sono trattati sempre con una cura estrema della tessera e degli andamenti dove impercettibili scambi, leggere flessioni di luce, piccoli inserimenti di materiali nobili, rendono il tessuto musivo pari ad una raffinata sinfonia condotta nell'estrema sintesi di un quasi definitivo mono-tono. Un solo tono, una monocromia portata fino alle conseguenze ultime in cui l'opera puö cadere nella banalità artigianale-decorativa, oppure elevarsi all'ultimo gradino, alto, della stupefacente meraviglia.

Il materiale prevalente è il marmo, quindi fuori dai più facili cromatismi delle paste vitree, ed è proprio in questa scelta di campo che si deve ricercare le radici della sua creatività, che sono quelle classiche: i sassi e i marmi dei primitivi mosaici greci e romani che hanno segnato un'arte ed una civiltà profondamente mediterranea. 

Ma c'è anche una ricerca, una passione archeologica che sostiene tutta l'esperienza di Marco De Luca. Uno dei suoi primi lavori, opera autentica, risale al 1984 e fu esposto in una rassegna itinerante "Paragrano, dalla fantasia la conoscenza". Il soggetto fa pensare ad una specie di rilievo visto dall'alto di una domus romana una di quelle che spesso capita di scoprire nel sottosuolo di Ravenna. In quell'opera, il supporto di intonaco assumeva un ruolo pittorico minimale, ma di grande importanza, una specie di contraltare del mosaico, il quale comunque era giocato attraverso impercettibili variazioni cromatiche tra il grigio, l'ocra, il bianco e perfino il rosso, rosso di terra, tonalità che andava a confondersi con il grigio-bruno dell'intonaco che tutto conteneva, anche le tracce geometriche dello sviluppo del "sito". De Luca a quel tempo forse pensava alla pittura e prediligeva i reperti pittorici lasciati emergere poco poco dall'intonaco su carta che stendeva anche su larghe superfici. Era quella l'esperienza più vicina alla futura e definitiva scelta del mosaico. 

Anche oggi, e proprio nei mosaici preparati per questa mostra, dove l'artista ha pensato all'acqua, alla monotonia della natura padana, agli scorci di flussi ed acquitrini marciti nella stagnazione, la mimesi si compie con il sapiente uso di materiali sintetici e naturali, musivi ed extra musivi. 

L'opera di De Luca diventa una conseguenza della storia dell'arte e allo stesso tempo sintesi del pensiero contemporaneo: colpisce lo spettatore per i suoi raffinati equilibri: non è una citazione dell'antico e non è solo un estremo sfoggio di sapienza concettuale. E' un'opus autentica, realizzata con un pensiero moderno. 

Marzo 2007 Laura Gavioli

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