Still life

Mauro Mazzali

La natura oggettiva

Mazzali è un artista dalla preparazione solida e dalla raffinata cultura della forma, raggiunta con profondi passaggi di studio e di insegnamento.
In questi ultimi anni il suo registro tecnico è stato completamente sovvertito: dopo aver usato il gesso, il bronzo e la terracotta eccolo sentire il fascino per i materiali nuovi del nostro tempo. E' importante tenere conto della sua dichiarazione: ...alla fine degli anni novanta ho pensato di spingere la mia ricerca all'uso dei materiali di sintesi... Questa è la spiegazione tecnologica ma, più importante, è la motivazione spirituale e creativa per comprendere la scelta del genere artistico sul quale si concentra oggi tutta la sua passione: la natura morta, anzi la natura viva o, meglio, la natura!

...un giorno guardando un campo di grano falciato, ridotto a balle di paglia, ho avuto una grande emozione: la natura veniva ciclicamente "solidizzata". Il parallelepipedo, metafora del blocco di marmo, di una dimensione geometrica artificiale, frutto di un'azione umana, stava lì disteso, serialmente composto nello spazio... Studiato l'aspetto tecnologico della riproduzione della forma con i materiali siliconici (che non deve essere stato un aspetto tanto secondario) ecco che le opere hanno cominciato ad esistere secondo le intenzioni dell'autore.

Sono le nature che presentiamo a Cà Cornera in un ideale ricongiungimento a quella natura della sua origine polesana dalla quale era partito il suo sguardo di giovane artista negli anni degli studi all'Accademia di Belle Arti, della vicinanza professionale al grande scultore Quinto Ghermandi e poi gli anni di Brera e quelli ancora di Bologna...

La mostra che possiamo vedere qui nel cuore del Delta è un'esposizione rara per la bellezza dell'allestimento e soprattutto per la suggestione che emana dalla vicinanza delle forme. E' una natura viva, oggettiva, rispettata nei particolari più minimi, come vuole il suo autore, e capace di produrre quello straniamento, quel momento di incertezza e di stupore che si prova davanti all'immagine decontestualizzata. Da fuori a dentro, dalla campagna al granaio di Cà Cornera.

Mazzali giustamente preferisce chiamare le sue opere still life, invece che nature morte, così come De Chirico amava definire i suoi dipinti di natura vita silente, per dire di una natura silenziosa e presente, viva nella sua fragranza: natura che sta intorno a noi, malgrado la nostra distrazione. Talvolta l'arte fa in modo che possiamo ancora vederla la natura, emozionarci, provare quel brivido salutare che ci fa ritornare per un attimo alla nostra umana sensibilità, compressi come siamo nella frenesia contro il tempo che ci ostiniamo a chiamare vita moderna. Una natura capace di consentirci una seppure piccola, pacifica tregua...

Il messaggio di questa ricerca è molto attuale, preciso ed emozionante perchè impone la natura come un emblema davanti a noi per farci vivere un'autentica illuminazione della mente, una pace rara dei sensi, come quella che ci viene incontro quando ritorniamo alla nostra casa e alle nostre origini.

Marzo 2006
Laura Gavioli

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